Salone da Ballo

*Cammina con discrezione evitando gli ospiti che non ballano appgoggiati quasi ai muri.ognuno dei quali in gruppetto a parlare con qualcuno. E' immerso nei suoi pensieri, sì, sta pensando per il Bocchan, che lo ha inviato al ricevimento per condurre delle piccole indagini. Nota una ragazza: si distingue dalle altre, non per la naturale bellezza, tanto per come osserva ammaliata le coppie danzare, probabilmente sperando che qualche gentiluomo le chieda la mano. Sebastian si ferma a un metro dalla ragazza, rimane a fissarla per qualche minuto, cercando di non farsi vedere, finchè non decide di avanzare.* Posso chiedervi cosa state guardando con tanta ammirazione? *Domanda, sapendo già la risposta.*

*Di certo, se quella sera Aleyn Haterfield era lì, non era di certo per un divertimento voluto.
Ma come si sapeva: quando un nobile veniva invitato ai ricevimenti che sua maestà la Regina Vittoria concedeva con tutta la sua grande e stimata bontà, non si poteva rifiutare.
Lei, però, ne avrebbe volentieri fatto a meno. Da quando i suoi genitori e Alex, il suo promesso sposo, erano morti proprio per alcune indagini riguardanti la famiglia Reale, meno poteva averci a che fare, meglio era.
Da sola, però, non poteva andare in giro a fare ricerche personalmente o a chiedere aiuto. Metterti contro la corona sarebbe costato caro e non ti avrebbe portato alla luce di nulla, come avevano dimostrato quelle tre morti, di conseguenza: meglio agire al buio, con determinazione e senza farsi notare. Prima o poi, uno spiraglio di luce, si sarebbe intravisto in quel tunnel buio.
Una cosa per ora sapeva di certo: cioè che la Regina aveva un Cane da Guardia davvero troppo potente: Phantomhive. E forse, avvicinandosi a qualche informazione che riguardasse questi, ne sarebbe venuta a capo, di quella storia.
Sta guardando le coppie danzare con l'intenzione di notare qualcuno di sospetto o conosciuto nella folla -e anche con un pò di voglia ad essere invitata, certo-, quando qualcuno le rivolge la parola.
Alza lo sguardo e arrossisce appena, nel notare la slanciata ed alta figura di quell'uomo affascinante mai visto prima* c-come? *Farfuglia, appena, senza quasi rendersene conto* Oh... *fa, poi, captando in ritardo la sua domanda* n-nulla... guardavo la gente danzare...

*Nota il grazioso spaesamento della ragazza, come se si fosse appena risveglia,appena riemersa da pensieri profondi.* Capisco. *Risponde, con un mezzo sorriso, senza smetterla di guardala negli occhi, i grandi occhi verdi. Forse, se avesse provato a parlare con questa ragazza, avrebbe potuto ricavare delle informazioni utili.* Mi concedereste un ballo? *Fa, con un inchino da gentiliomo, fissandola con uno sguardo malizioso in volto, uno sguardo tentatore, camuffato dal sorrisetto sghembo.

*E un lieve rossore si allunga sul volto di lei, mentre china lo sguardo ad osservare quella mano tesa, per poi rialzarlo e perdersi appena in quello sguardo tanto tentatore, come mai le era capitato di vedere su un altro viso. Era uno sguardo ammaliante... ammaliante come..: non sapeva ben definirlo.
Si da comunque la "forza" si sbattere appena le palpebre aperte da troppi secondi -forse-, e scuotere lievemente il capo* mi scusi ma... non credo sia il caso *risponde, inchinandosi appena* non vi conosco... *E infondo, captare informazioni in giro,non voleva dire rischiare di sembrare troppo frivola dal ballare col primo sconosciuto: era pur sempre una contessa.*

*Sfodera l'ennesimo sguardo persuasivo, quasi a farle gli occhioni. Lascia un sospiro, fintamente deluso.* Allora mi toccherà stare ai lati per tutta la serata. *Borbotta, guardandola di sottecchi, facendo finta di parlare a se stesso, giusto per convincerla.* Allora perdonatemi. *Si congeda con un inchino e un mezzo sorrisetto malizioso dipinto sulle labbra rosee e sottili.*

Aspettate!
*Le viene naturale fermarlo di colpo, trovandosi ad arrossire appena, mentre allungava un braccio verso di lui* Perdonate. Non volevo essere scortese.
*Non lo conosceva, ma comportarsi in un simil modo, era ugualmente poco cortese, da parte sua*

*Si ferma, ridendo tra sè e sè, pesando a quanto sia facile per un umano cadere in trappola.* Scortese? Non siete stata scortese. *Riprende, con voce mielosa.* Allora, desiderate danzare? *Porge nuovamente la mano dalle dita affusolate, coperta dal guanto candido e morbido. Sostiene lo sguardo, seducente e persuasivo.*

*Guarda nuovamente quella mano tesa, riportando lo sguardo una seconda volta su quella figura sconosciuta. Annuisce appena, poi, ormai senza possibilità di tirarsi di nuovo, indietro. Allunga un braccio, quindi, appoggiando la mano candida e racchiusa in un lungo guanto bianco che accompagnava il vestito color pesca, su quella dell'uomo* va bene.

*Le cinge la vita con l'altra mano, sentendo la vellutata consistenza della stoffa dell'abito pesca. Di conseguenza avvicina tutto il suo corpo a lei e comincia a danzare, mantenendo il contatto visico con la fanciulla.* Posso chiederle qual è il suo nome? *Fa, con aria cortese ma con occhi divoratori.*

Haterfield. *Risponde, mantenendo il ritmo di quella danza, tirandosi appena indietro quando nota i loro corpi forse un pò troppo vicini* Aleyn Haterfield. *E al primo giro in cerchio, continua* e voi? Chi siete?
*era strano come quell'uomo sembrasse avere qualcosa di tentatore... qualcosa di strano in quello sguardo dagli insoliti occhi cremisi*

Oh, che nome delizioso. *Si complimenta, inarcando le labbra in un sorriso lieve.* Io? Sono solo un mero tutore. *Sì, prende le vesti di un tutore: un lungo cappotto marrone, un fazzoletto rosso al collo. Con la testa ritorna alle note della danza, prende la fanciulla in vita e la alza, imitando tutti gli altri commensali* Siete venuta da sola? *Domanda indiscreto, maliziosamente incuriosito.*

*Un tutore?
La cosa la incuriosisce e insospettisce appena: era raro vedere un tutore a quelle feste, sopratutto \lontano\ dalla persona della quale, appunto, doveva occuparsi* Potrei farvi la stessa domanda. *Risponde, invece, allungando un sorrisino complice: forse, aveva trovato qualcosa d'interessante*

Ah, non me l'aspettavo questa domanda. *Le riprende le mani, continuando a ballare.* Sto accompagnando il Signor...ahem, perdonatemi,la mia Signorina, la nipote di Angelina Durless. *Risponde, con un sorriso.* Ora siete soddisfatta? *Domanda retorico.* E' strano vedere una giovane di tale bellezza non accompagnata. *Continua, fissandola oltre gli occhiali con uno sguardo cremisi,languido.* Per pura curiosità... spete dirmi qualcosa a riguardo del Visconte Druitt? *Cerca di informarsi con più discrezione possibile.* Sapete, non so molto su di lui, non siamo di Londra.

Miss Durless ha una nipote? *Inarca un sopracciglio a quell'informazione. Di certo, non ne sapeva molto di quella famiglia -come se molto si volesse intenzionalmente nascondere-, ma non aveva mai sentito di altri nipoti all'infuori di Ciel Phantomhive.
Fa una piroetta, tornando a stringerlo per evitare di perdere l'equilibrio, lei che non era molto portata nella danza, e il sorriso si allunga* Se volete informazioni, signor tutore, potete chiedere senza finte lusinghe.
*Fa spallucce, dando una veloce occhiata al biondo in questione, che sembrava civettare con qualcuno del gentil sesso presente nel salone, come ogni volta* Un tipo esuberante, malizioso e con un'amore un pò troppo forte, per le donne, a detta mia.